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la prevenzione del tromboembolismo



Le persone con FA sono maggiormente esposte a la stima del rischio tromboembolico
rischio di eventi tromboembolici; fra questi l’evento e TAO
più temibile (e potenzialmente evitabile) è l’ictus ce-
rebrale , in particolare il rischio di ictus nei pazienti La valutazione del rapporto rischio/benefcio di
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con FA supera di 5 volte quello di coloro che sono questi farmaci è pertanto cruciale nella decisione di
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in ritmo sinusale . instaurare una terapia proflattica. Mentre per la FA
L’entità del rischio di tromboembolia sistemica di origine valvolare (malattia valvolare reumatica o
(TE) è differente a seconda dell’eziologia della FA protesi valvolari) il rischio è sempre suffcientemente
(valvolare o non-valvolare) e della presenza di altre elevato da indicare comunque l’uso di anticoagu-
patologie in atto o pregresse. I farmaci anticoagu- lanti orali (in assenza di controindicazioni maggiori),
lanti orali si sono dimostrati effcaci nel ridurre in il problema si pone per la FA non-valvolare, nella
modo signifcativo (-64%) gli ictus di origine trom- quale la proflassi antitrombotica deve essere gui-
boembolica e, pur potendo provocare emorragie, data da una corretta stratifcazione del rischio trom-
sono considerati i farmaci di prima scelta nella pre- boembolico.
venzione della TE . Anche gli antiaggreganti pia- La valutazione del rischio si ottiene con un sistema
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strinici riducono gli ictus del 22% , ma essendo a punteggio  9  10 , in grado di individuare i pazienti
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associati a un rischio emorragico sostanzialmente con FA più a rischio di ictus per i quali è raccoman-
simile agli anticoagulanti, soprattutto nelle perso- data la TAO: il CHA DS -VASc score illustrato nella
ne anziane  5-7 , vengono presi in considerazione Tabella XV. 2 2
(soprattutto l’associazione ASA 75-100 mg e clo- Esiste una relazione direttamente proporzionale fra
pidogrel 75%  ) solo nel caso in cui il paziente con il punteggio ottenuto col CHA DS -VASc e il rischio
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FA rifuti gli anticoagulanti orali  . 2 2
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annuale di ictus (Tab. XVI) .
Per impostare la terapia per la proflassi antitrom-
botica, le linee guida 9 12 suggerivano quanto segue
(per i successivi cambiamenti vedi paragrafo “I nuo-
TAbEllA XV. vi anticoagulanti orali”):
Valutazione del rischio trombotico.
Lettera Fattori di rischio Punti
scompenso Cardiaco/disfunzione 1
C TAbEllA XVi.
ventricolo sn
Punteggio CHA DS -VASc e rischio trombotico.
(Hypertension) ipertensione arte- 1 2 2
H riosa Punteggio N. pazienti rischio
ChA DS -VASc nello studio annuale Te
2
2
A età ≥ 75 anni 2 (% pz/anno)
D Diabete mellito 1 0 10.125 0,78
1 14.526 2,01
S Stroke/AIT/embolia sistemica 2
2 22.115 3,71
V malattia Vascolare (pregresso IM, 1 3 27.834 5,92
AOCP, placca aortica)
A età 65-74 anni 1 4 22.676 9,27
5 14.213 15,26
Sesso categoria – femmina (non 1
Sc si calcola in caso di “lone AF”* e 6 6.927 19,74
< 65 anni) 7 2.327 21,50
* “lone AF”: FA senza storia/evidenza di cardiopatia as- 8 467 22,34
sociata; AOCP: arteriopatia ostruttiva cronica periferica;
AIT: attacco ischemico transitorio; IM: infarto miocardico. 9 70 23,64

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