Home Notizie Comunicati Stampa Anno 2013 Nella lettera inviata dai medici di famiglia ai partiti l’appello per valorizzare le capacità dei singoli. La SIMG: Serve un sistema universale ma attento al merito. La sostenibilità economica sia legata alla qualità delle cure.

Nella lettera inviata dai medici di famiglia ai partiti l’appello per valorizzare le capacità dei singoli. La SIMG: Serve un sistema universale ma attento al merito. La sostenibilità economica sia legata alla qualità delle cure.

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Il presidente Cricelli: "No a ulteriori tagli. Le società scientifiche diventino interlocutori riconosciuti. Va superata la divisione tra ospedale e territorio e l’assistenza primaria costituisca un LEA assoluto”

 

Firenze, 12 Febbraio 2013 – "La sostenibilità economica non deve rappresentare il riferimento astratto ed il totem per il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale. Va invertito il processo di sottrazione progressiva di risorse e di mezzi che ha segnato gli ultimi anni. È necessario perseguire l’efficienza e l’efficacia delle cure erogate. Solo così avremo un’idea chiara di quanto costi davvero un buon sistema sanitario e di quale sia la misura reale della sua sostenibilità. Quest’ultima è il frutto della qualità dell’organizzazione sanitaria, della motivazione degli operatori, di una allocazione corretta delle risorse, e, soprattutto, della applicazione consapevole e raffinata delle conoscenze scientifiche”. Nella lettera inviata oggi dalla Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) ai partiti politici che si candidano a guidare il Paese nella prossima legislatura l’appello a considerare l’importanza del merito.
"Costituiamo una delle più importanti società scientifiche del Paese e la più grande della Medicina Generale – afferma il dott. Claudio Cricelli, presidente della SIMG. Finora poche forze politiche hanno chiarito quali obiettivi vogliono realizzare in ambito sanitario. Perseguiamo e sosteniamo l’idea dell’efficacia delle cure fondata non sull’astrattezza delle argomentazioni, ma sulla capacità dei professionisti di essere verificabili e misurabili sulla base dei benefici prodotti e della qualità delle prestazioni erogate. Il nostro slogan è ‘Non siamo tutti uguali’.
Crediamo nel valore aggiunto straordinario della individualità e della diversità  dei cittadini e degli operatori sanitari. Il merito inteso come eccellenza delle cure e verificabilità dei risultati rappresenta un vantaggio per lo Stato e i cittadini”. "Sosteniamo con forza e convinzione – si legge nella lettera – l’idea di un sistema sanitario nazionale unitario, a copertura universale, fortemente solidaristico, fondato su un unico pilastro primario, con integrazioni private che non ledano la preminenza dell’interesse pubblico nella garanzia di salute nei confronti dei cittadini. Rivendichiamo la necessità ormai indifferibile che le società scientifiche, sottoposte a rigorosi strumenti di validazione e verifica pubblica, occupino una posizione finalmente chiara e definita nel nostro sistema sanitario che nessuno ha mai voluto sinora compiutamente e colpevolmente  riconoscere”.
Un ‘no’ deciso alla divisione tra ospedale e territorio. "Si tratta di un noioso alibi per esercizi retorici da molti decenni – conclude il dott. Cricelli -. Chiediamo che qualunque cosa accada nel processo di evoluzione del sistema sanitario del Paese vi sia un luogo fisico, rappresentato dalle cure primarie, che costituisca un Lea Assoluto e inderogabile. In quell’ambiente qualunque cittadino avrà diritto alla tutela della salute indipendentemente dall’età, dal censo, dal reddito, dalla religione e dalla nazionalità o appartenenza religiosa”.

 

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