In Sicilia non mancano i medici di medicina generale, ma occorre un adeguato supporto di personale amministrativo e infermieristico, fondamentale per consentire ai medici di famiglia di affrontare le nuove sfide, dall’aggregazione alla presa in carico delle cronicità. A Siracusa il 20° Congresso regionale della SIMG
“Presto servirà un ricambio generazionale. Una percentuale elevata, l'81.7%, di medici di famiglia conta oltre 27 anni di anzianità. Per questo motivo SIMG è impegnata in processi di formazione e aggiornamento, per potere affrontare la trasformazione in atto della Medicina Generale,” sottolinea Riccardo Scoglio, Segretario regionale SIMG Sicilia
La Sicilia rappresenta un’eccezione nel panorama nazionale: a differenza della maggior parte delle regioni italiane, infatti, non si registra una carenza di Medici di Medicina Generale che è diffusa invece nel resto del paese. Un aspetto virtuoso, che però non può far dimenticare le principali sfide della medicina del territorio e alcuni problemi specifici della regione. Questi temi sono al centro del 20° Congresso Regionale della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) della Sicilia, intitolato “La Medicina Generale tra innovazione tecnologica, umanizzazione, rapporto di fiducia e prossimità”, che si tiene il 23-24 maggio a Siracusa.
LA FORMAZIONE COME ARMA CONTRO LA CARENZA – Il lavoro svolto dalla stessa SIMG in sinergia con il sindacato Fimmg ha permesso in Sicilia di evitare una situazione di emergenza. Il rapporto medio pazienti-medico in Sicilia è di 1.161 pazienti per medico (dati di inizio 2025), un valore inferiore alla media nazionale di 1.374 pazienti per medico. Discorso analogo per le scuole di formazione: nel 2024 i partecipanti al concorso nazionale per il corso di formazione specifica in Medicina Generale sono stati superiori ai posti disponibili: +86 candidati (+45%) rispetto alle borse finanziate (media Italia -15%).
“Restano più sacrificate alcune zone, specie nell'entroterra, mentre le grandi città sono più attrezzate – commenta Riccardo Scoglio, Presidente del Congresso insieme al Presidente Nazionale SIMG Alessandro Rossi e Responsabile Scientifico dello stesso insieme a Giovanni Merlino – Inoltre, in Sicilia, una percentuale elevata (81.7% nel 2024) di medici di famiglia ha oltre 27 anni di anzianità, un dato superiore alla media nazionale. Questo comporta che nei prossimi anni si potrebbe assistere a un aumento dei pensionamenti, con la potenziale necessità di un ricambio generazionale. Per questo la SIMG è impegnata in processi di formazione che possano definire profili completi e adeguati alle nuove realtàper potere affrontare una trasformazione cruciale della Medicina Generale, legata all'evoluzione digitale e al cambiamento dei bisogni di salute. Anche in sede congressuale abbiamo dedicato una sessione a questo tema e abbiamo organizzato sei laboratori di simulazione”.
LA SFIDA DELL’AGGREGAZIONE – La Sicilia è attivamente impegnata nell'attuazione del PNRR e del DM77, che mirano a rafforzare l'assistenza territoriale attraverso forme di aggregazione. L'istituzione delle AFT (Aggregazione Funzionale Territoriale) è un processo in corso, con diverse Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) che hanno definito i propri ambiti territoriali per l'operatività di queste aggregazioni. “Una delle principali sfide che attende la medicina generale è quella delle nuove forme aggregative – sottolinea Giovanni Merlino, vice segretario regionale SIMG– Un cambiamento radicale perché da un’attività di singoli professionisti si passa a un’organizzazione in rete con le AFT o con gruppi di medici. Lavoreremo con altre figure professionali, come l'infermiere, lo psicologo, gli specialisti. Ci dobbiamo preparare a questo cambio epocale”.
IL RUOLO DEL MMG NELLA GESTIONE DELLE CRONICITÀ – Le nuove forme di aggregazione dovranno essere costituite in maniera tale da avvicinare la medicina di prossimità al cittadino e non allontanarla. Il MMG deve rappresentare la figura di riferimento per la presa in carico delle cronicità, non un sostituto del Pronto Soccorso per i codici meno gravi.
“Il ruolo della medicina generale è quello della gestione delle cronicità – sottolinea Giovanni Merlino – Il paziente che si reca in PS con codice non grave può essere prevenuto dal MMG con la presa in carico delle cronicità, ma per farlo servono tempo, formazione, strumenti. Il medico di famiglia deve essere dotato di personale amministrativo e infermieristico per non dover gestire gli oneri burocratici. Il tempo guadagnato potrà essere impiegato per visite domiciliari o per un’analisi più accurata dei pazienti fragili”.
“Tempo, strumenti e competenze sono tre elementi essenziali e complementari l’uno con l’altro – sottolinea Riccardo Scoglio – Le competenze restano centrali, ma per essere realmente efficaci devono potersi esprimere attraverso tecnologie adeguate e strumenti operativi concreti. Le progettualità in atto mirano proprio a rafforzare il ruolo del medico di medicina generale come punto di riferimento umano, accessibile e affidabile, capace di garantire equità nell’accesso alle cure e di applicare la cosiddetta medicina di iniziativa, attraverso la stratificazione della popolazione fragile e la presa in carico precoce, sempre valorizzando il rapporto di fiducia con il paziente”.
A SIRACUSA 300 DELEGATI DA TUTTA L’ISOLA – Il 20° Congresso Regionale SIMG Sicilia, si tiene venerdì 23 e sabato 24 maggio a Siracusa, presso il Grand Hotel Villa Politi, con la partecipazione di circa 300 medici di famiglia provenienti dalla regione. Le sessioni scientifiche affrontano i temi di competenza della medicina generale, come la prevenzione, la gestione delle cronicità, l’appropriatezza terapeutica, gli aggiornamenti dalla letteratura e le nuove indicazioni ministeriali. I sei laboratori di simulazione dell’attività medica propongono una rapida e concreta acquisizione di competenze pratiche alle nuove generazioni di clinici. Il duplice sforzo rientra nella costante attività di SIMG di formazione e di produzione di contenuti scientifici, seguendo la linea nazionale. Si propone così un approccio olistico per rendere i MMG la prima porta d'accesso al Servizio Sanitario Nazionale.