Rivista SIMG (www.simg.it)
Marzo 1998

Epidemiologia della disfunzione erettile in Italia

A. Sessa, G. Corgatelli   Medici Generali - Varese
F. Parazzini, A. Bortolotti
Unità di Epidemiologia Analitica, Istituto di Ricerche Farmacologiche M.Negri - Milano

Per disfunzione erettile (DE) si intende una impossibilità a mantenere una erezione di adeguata rigidità sufficiente per una prestazione sessuale soddisfacente, come riferito dal soggetto (1).

Gli studi epidemiologici cui normalmente si fa riferimento presentano alcuni limiti che non permettono una facile riproducibilità sul nostro territorio. Ad esempio le fasce di età indagate comprendono talvolta campioni numerici limitati e le indagini sono state prevalentemente svolte tra popolazioni nord-europee o americane.

Il lavoro più importante, come riferimento in termini di numerosità del campione, è il Massachusetts Male Aging Study (MMAS) con 1200 soggetti esaminati (2).

Un altro limite importante è che gli studi sono stati condotti su popolazioni "selezionate", ossia afferenti ad ambulatori di centri o divisioni di uro-andrologia, quindi un campione non rappresentativo della popolazione generale.

Anche la tipologia dell’intervista varia da studio a studio (questionari anonimi, interviste telefoniche, in alcuni studi addirittura non riportata, fino alla metodologia di reclutamento più curiosa fatta tramite annuncio su giornale) (3).

Una stima sulla prevalenza della patologia e una definizione del ruolo delle diverse cause di DE è rilevante anche in termini di sanità pubblica visto che in termini economici negli Stati Uniti si spendono per visite e accertamenti diagnostici oltre 146 milioni di dollari per circa 10 milioni di uomini con disfunzione erettile (4). Se rapportato alla popolazione italiana ci si aspetterebbe un numero di uomini calcolato tra i 3 e i 5 milioni, valore peraltro destinato ad aumentare in considerazione dell’invecchiamento della popolazione e dell’incremento di patologie croniche quali il diabete, l’ipertensione e il dismetabolismo lipidico, di per sé anche fattori di rischio di DE (5, 6).

In questa situazione di incertezza sulla frequenza e sui determinanti della DE una task force operativa formata da componenti della Società Italiana di Andrologia, della Società Italiana di Medicina Generale, della Società Italiana di Urologia e dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ha messo a punto la metodologia per un vasto studio epidemiologico con l’obiettivo di affrontare in modo integrato i diversi aspetti della DE.

143 Medici di Medicina Generale (MMG) operanti sul territorio nazionale hanno identificato dalle liste dei loro assistiti, usando una tabella di randomizzazione, ciascuno un campione di 10-20 pazienti maschi di età superiore ai 20 anni. Le modalità del campionamento e della raccolta dei dati sono state illustrate in un incontro ad hoc e contenute in un manuale operativo consegnato a ciascun Medico Generale partecipante.

Gli assistiti identificati sono stati invitati a presentarsi nello studio del proprio Medico Generale e questi ha svolto direttamente l’intervista. Questa modalità di raccolta dati garantisce il maggior numero di risposte, con basse percentuali di rifiuto, come già dimostrato in altri studi simili (7) e un basso droping-out da parte dei Medici partecipanti in quanto ciascun medico ha un limitato numero di soggetti da intervistare, molti dei quali noti a lui.

Il questionario è composto da due parti. Nella prima si raccolgono le notizie anagrafiche e anamnestiche generali e si conclude con una specifica domanda sulla DE. Se il paziente non riferisce tale problema l’intervista rimane confinata alla prima parte; in caso di risposta affermativa si procede nell’intervista dove viene svolta invece un’analisi maggiormente centrata sull’aspetto sessuologico.

Per i dati è stata eseguita un’analisi descrittiva. L’associazione della presenza o meno di DE in rapporto alle altre variabili è stata espressa come odd ratio (OR). Ove la variabile era suddivisa in più di due categorie, la categoria con rischio minore era assunta come categoria di riferimento ed il relativo OR eguagliato a 1. Tutti gli OR sono stati aggiustati per età utilizzando il metodo di Mantel-Haenszel (8).

 

Sono stati intervistati 2010 assistiti e 257 di essi (pari al 12.79%) hanno dichiarato una DE.

La distribuzione geografica dei Medici Generali partecipanti e degli assistiti intervistati sono illustrati nella tabella 1.

La prevalenza del deficit erettile aumenta con l’aumentare dell’età (tabella 2), dato questo già riportato da altri studi (2, 9-13).

Riguardo ai dati anagrafici non c’è correlazione tra DE e stato civile e nemmeno con il livello d’istruzione. I fumatori risultano essere maggiormente a rischio (tabella 3) mentre non si è trovata correlazione tra uso di bevande alcoliche e disfunzione erettile.

Non vi sono rischi correlabili tra DE e malattie allergiche, malattie reumatiche, depressione, insufficienza renale cronica e ipercolesterolemia (tabella 4), mentre è stata riscontrata un’associazione positiva tra ipertensione arteriosa (in trattamento farmacologico), sindrome ansiosa, ulcera peptica, cardiopatie, vasculopatie periferiche, diabete mellito, neuropatie, pregressi interventi chirurgici o terapia radiante in sede pelvica, patologie tiroidee, esiti di ictus cerebri e di traumi pelvici e/o midollari (tabella 5).

Anche l’analisi statistica dell’anamnesi farmacologica ha permesso di evidenziare che chi assume antiipertensivi, ansiolitici, cardiovascolari, antidepressivi, diuretici, ipoglicemizzanti orali, ormoni, anticolinergici e antipsicotici è a rischio per DE.

La seconda parte dell’intervista, che verteva sull’analisi sessuologica, ha permesso la conoscenza di alcuni particolari. Ad esempio la maggior parte di coloro che lamentano DE dichiara che il problema è nel mantenere l’erezione (44.5%). Nei 30 giorni precedenti l’intervista la maggior parte di costoro (41.35%) ha avuto da 1 a 5 rapporti sessuali e il 5.5% con più partners. Solo un quarto degli intervistati dichiara che il problema DE è correlato alla partner mentre più della metà (56.7%) ha dichiarato di essersi svegliato con un’erezione però un numero di volte, in un mese, inferiore alle 6 ma di tipo completo in circa il 30% dei casi. Le erezioni notturne e mattutine sono dichiarate peggiori solo nel 15% dei casi e nel 35% circa dei casi dichiarano un desiderio sessuale debole o assente. In caso di masturbazione solo un terzo degli intervistati ha dichiarato una erezione completa e più di un terzo di non aver avuto alcuna erezione di fronte a stimoli erotici (letture, visioni o pensieri). Circa l’80% dei pazienti con DE ha dichiarato una qualche forma di stress (tabella 6). Sorprendentemente solo poco più della metà degli intervistati si è dichiarato disposto a cercare di risolvere il problema. La sensibilità del Medico Generale deve tener anche conto di tale desiderio del paziente per non correre il rischio di ipermedicalizzare a tutti i costi il paziente che soggettivamente può anche non dover-voler cogliere l’aspetto negativo di tale situazione.

Il presente studio costituirà il riferimento futuro in ambito scientifico sulla problematica della DE. I "punti forti" dello studio sono il largo spettro dell’età maschile intervistata (dai 20 ai 100 anni), la numerosità del campione (più di 2000 interviste), una popolazione non selezionata ma casualmente scelta tra le liste degli assistiti dei Medici Generali e l’intervista condotta da parte degli stessi Medici.

Anche se il fine ultimo era l’indagine epidemiologica, il lavoro sinergico delle tre Società Scientifiche (Società Italiana di Andrologia, Società Italiana di Medicina Generale, Società Italiana di Urologia) e dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, ha permesso anche di stilare alcune linee guida per la gestione diagnostica e terapeutica del paziente con DE. Queste linee guida hanno definito compiti e competenze di ciascuno degli attori sanitari coinvolti nella gestione di tale paziente definendo anche i momenti di integrazione tra Medico Generale, Consulente Uro-Andrologo, Strutture di Terzo livello (Ospedali e Cliniche Universitarie). Sono stati definiti anche i Centri di Riferimento, pubblici, accreditati dalle rispettive società scientifiche cui rivolgersi per le consulenze uro-andrologiche.

La SIMG ha anche messo a punto un pacchetto didattico-formativo con una serie di obiettivi finalizzati ad ottimizzare l’approccio a tale paziente e a superare una serie di fattori "barriera" che fino ad ora hanno ostacolato una corretta gestione del paziente con DE da parte del Medico Generale.

 

 

1. NIH Consensus Development Panel on Impotence. NIH Consensus Conference. Impotence. JAMA 1993, 270, 83

2.Feldman HA et al. Impotence and its medical and psychosocial correlates: results of the Massachusetts Male Aging Study J Urol 1994, 151, 54

3. Reading AE, Wiest WM An analysis of self-reported sexual behaviour in a sample of normal males. Arch Sex Behav 1984, 13, 69

4. National Center of Health Statistics. National Hospital Discharge Survey, 1985, Bethesda, Md.: Dept of Health and Human Services, 1989 (DHHS publication no. 87-1751)

5. Krane RJ et al Impotence New Engl J Med 1989, 321, 1648

6. Wei M et al Total cholesterol and high density lipoprotein cholesterol as important predictors of erectile dysfunction. Am J Epidemiol 1994, 140, 930

7. Bianchetti F et al La donna e il Medico curante per la diagnosi precoce del tumore della mammella SIMG (JICGP) 1995, 5, 22

8. Mantel N Chi-square tests with one degree of freedom: extension of the Mantel-Haenszel procedure. In: J. Am. Stat. Assoc. 1963, 58, 690

9. Kinsey AC et al Sexual behavior in the human male Philadelphia: WB Saunders Co, 1948

10. Furlow WL Prevalence of impotence in the United States Med Aspects Hum Sex 1985, 19, 13

11. Mulligan T et al. The role of aging and chronic disease in sexual dysfunction J Am Geriatr Soc 1988, 36, 520

12. Diokno AC et al Sexual function in the elderly Arch Intern Med 1990, 150, 197

13. Panser LA et al Sexual function of men ages 40 to 79 years: the Olmsted County Study of urinary symptoms and health status among men J Am Geriatr Soc 1995, 43, 1107

 

La SIMG ringrazia i componenti della Task Force sulla disfunzione erettile:

Angela Bortolotti (Unità di Epidemiologia Analitica, Ist. Mario Negri, Milano), Antonino Calabrò (Clinica Urologica, Università di Padova), Enrico Colli (Clinical Development, Pharmacia & Upjohn, Kalamazoo, Michigan, USA), Saffi-Ettore Giustini (Società Italiana di Medicina Generale, Pistoia), Marina Landoni (Direzione Medica, Pharmacia & Upjohn, Milano), Vincenzo Mirone (Clinica Urologica, Università di Napoli), Fabro Parazzini (Unità di Epidemiologia Analitica, Ist. Mario Negri, Milano), Aurelio Sessa (Società Italiana di Medicina Generale, Varese), Paolo Turchi (Unità Operativa di Andrologia, Ospedale di Pisa).

La SIMG ringrazia tutti i MMG che hanno partecipato e reso possibile tale indagine.

Elenco dei partecipanti allo studio (in ordine alfabetico):G. Arrigoni, M. Ballabio, F. Baranzini, G. Barisone, G. Baroccu, M. Baruchello, F. Bellini, L. Bellotto, A. M. Bianchi, U. Bolognino, M.G. Bonesi, M. Borroni, P. Bossi, R. Bracco, P. Brasesco, M. Businello, M. Calì, M. Calzolari, G. Cancian, L. Cantabeni, G.L. Cantamessa, C. Cappelletti, M. Caprari, A. Carta, S. Cascia, M. Celsa, E.M. Cerutti, A. Cocco, V. Colombo, G. Corgatelli, M. Cornalis, F. Corti, G. Costa, N. Costa, G.B. Costantini, M. Cruciani, G. D’Ambrosio, F. Dario, V. Dario, A. De Cristofaro, R. Dei, C. Dell’Acqua, M. Dell’Orco, L. Del Pup, D. Diaferia, G. Diaferia, V. Di Carlo, F.M. Di Giacinto, T. Di Renzo, M.M. Di Sario, S. Ehrlich, C. Fariello, V. Fassio, L. Felloni, E. Ferrario, R. Ferroni, P. Forzan, F. Froio, G. Galaverni, M. Gamba, G. Gargano, P. Gargano, A. Gasparin, F. Genco, L. Giacci, O. Giannini, F. Giglioni, F. Giorgetti, S.E. Giustini, F. Goruppi, G. Gualtieri, P. Ianche, V. Ignone, G. Insom, A. Leuci, L. Lo Mele, C. Macauda, L. Maiotti, E. Mandero, C. Manno, M. Mantovan, G. Marasi, T. Mascagni, W. Mazzi, N. Migliore, A. Miluzzo, F. Minafra, G. Mirri, G. Monti, C. Montori, A. Moro, P. Mundo, A. Murgia, G. Nicassio, N. Neri, N. Novel, S. Orlandi, A. Pais, G. Palladino, L. Pascali, M. Passamonti, G. Pastacaldi, G. Patteri, C. Pautasso, F. Pazienza, D. Pedone, F. Perosino-Valente, A. Petrone, M. Pigni, L. Poglio, G. Pollastri, D. Ponti, G. Proietto, M. Puccetti, G. Quartetti, G. Raiteri, E. Rastelli, C. Rossi, F. Rossi, G. Sale, G. Salvio, R. Sammarco, F. Santini, A. Sarcià, R. Sarcina, A. Scala, N. Scarello, G. Scarpa, G. Segalla, A. Sessa, L. Signorati, V. Siremi, L. Sorrentino, R. Stokelj, G. Terio, G.M. Tilli, R. Tozzi, G. Tuveri, A. Vaccargiu, M. Vancheri, M.G. Venosta, G. Vidoli, M. Viganò, D. Zerjal.

Elenco degli Animatori che hanno coordinato perofericamente l’indagine (in ordine alfabetico):Ugo Robutti (Alessandria); Tommaso Di Renzo (Bari); Stefano Rubini (Bologna); Paolo Valle (Cagliari); Filippo Presti (Catania); Giuseppe Gulatieri (Catanzaro); Giuliano Salvio (Chieti); Eugenio Pattarino (Firenze); Renato Sammarco (Foggia); Giorgio Valiakas (Genova); Ernesto Fumagalli (Milano); Angela Codifava (Modena); Giuseppe Tortora (Napoli); Attilio Della Via (Padova); Mariano Tricomi (Palermo); Renzo Merli (Pavia); Giovanni Susini (Pisa); Mariolina Galasso (Pordenone); Maurizio Ruggeri (Prato); Claudio Medori (Roma); Gianluigi Simula (Sassari); Marco Battain (Torino); Aurelio Sessa (Varese); Daniele Giraldi (Verona).

 
Tabella 1.Dati generali
143 MMG
2010 soggetti intervistati
257 con disfunzione erettile (12.79%)
• nord-Italia 74 MMG 1000 interviste
• centro 23 MMG   369 interviste
• sud 33 MMG   517 interviste
• isole 13 MMG   124 interviste
 
Tabella 2.Prevalenza del deficit erettile in funzione dell'eta
età (anni) n° soggetti
intervistati
% con DE
40-49 708 1.7
20-39 483 4.6
50-59 343 15.6
60-70 298 26.7
> 70 178 48.3
 
Tabella 3. Disfunzione erettile in relazione al fumo
n°soggetti
intervistati
%con
DE
OR significatività
p < 0.05
Fumo
mai fumatore 779 7.9 1
fumatore 684 13.3 1.69 si
ex fumatore 531 19.4 1.58 si
Durata fumo (anni)
<20 553 7.6 1.24 no
>20 464 23.5 1.66 si
Anni ex-fumo
<10 284 16.2 1.55 si
>10 232 23.7 1.64 si
 
Tabella 4.Patologie non associabili a disfunzione erettile
n°soggetti
intervistati
con DE
 %
OR*
Malattie allergiche
no 1855 13.1
si 155 9.0 1.1
Malattie reumatiche
no 1951 12.3
si 59 28.8 1.1
Depressione
no 1949 12.4
si 42 23.8 1.8
Insufficienza renale
no 1968 12.5
si 42 23.8 1.3
Ipercolesterolemia
(> 240 mg/dl )
no 1837 11.8
si 173 22.5 1.1
° categoria di riferimento
* tutte le stime degli OR non sono statisticamente significative

Tabella 5.Patologie associabili a disfunzione erettile

  n° soggetti
intervistati
con DE
%
OR*   n° soggetti
intervistati
con DE
%
OR*
Ipertensione arteriosa       Neuropatie      
no 1797 10.6 no 1989 12.6
si 213 31.0 1.6 si 21 33.3 3.5
Sindrome ansiosa       Chirurgia e/o radiazioni pelviche      
no 1862 12.3 no 1965 12.0
si 148 18.9 1.9 si 45 46.6 3.6
Ulcera peptica       Patologie tiroidee      
no 1894 11.9 no 1993 12.5
si 116 26.7 1.9 si 17 41.2 4.4
Cardiopatie       Ictus cerebri      
no 1912 11.6 >1° no 1985 12.2
si 108 40.7 2.4 si 25 60.0 4.5
Vasculopatie periferiche       Traumi pelvici e/o midollari      
no 1971 12.2 no 1999 12.6
si 39 41.0 2.4 si 11 63.6 12.7
Diabete mellito       ° categoria di riferimento
* tutte le stime degli OR non sono statisticamente significative
no 1938 11.4
si 72 48.6 3.4
 
 
Tabella 6. Questionario sull'analisi sessuologica
Domanda 1

Se riferisce parziale deficit erettile, il principale disturbo relativo a erezioni sessuali riguarda:

la capacità di ottenere l’erezione       18.9 %
la capacità a mantenere l’erezione    44.5
entrambe                                          33.6

Domanda 7

Come definirebbe il suo desiderio sessuale?

molto intenso        6.4 %
intenso                 20.8
normale               36.9
debole                  21.2
assente                  4.8

Domanda 2    

Quanti rapporti ha avuto negli ultimi 30 giorni?

nessuno     19.4 %
1-5             41.3
6-10           21.9
>10            17.5

Domanda 8

Se si è mai masturbato negli ultimi 30 giorni, qual è stata la qualità dell’erezione durante la masturbazione?

nessuna erezione     29.2 %
erezione semirigida 43.1
erezione completa    27.8

Domanda 3

Negli ultimi 30 giorni, ha avuto rapporti con più partners?
sì         5.5 %

Domanda 9

Negli ultimi 30 giorni leggendo, guardando o pensando a qualcosa di erotico, le è mai capitato di avere spontaneamente un’erezione?

mai, nessuna erezione                      37.5 %
erezione semirigida                           26.4
completa                                            14.4
non ho mai letto, pensato, guardato  21.6

Domanda 4
Ritiene che il suo problema sessuale sia correlato alla partner attuale?
sì         24.6 %

Domanda 5

Negli ultimi 30 giorni le è mai capitato di svegliarsi e di notare il pene in erezione?

sì           56.7 %
          se sì, quante volte?
                      <6          62.7 %
                   6-15         26.3
                    >15          11.0

qual è la qualità dell’erezione durante la notte o al risveglio?
semirigida     50.5 %
completa       49.5

Domanda 10

Quando è iniziato il problema erettivo era sottoposto a qualche tipo di stress?

sì, fisico           4.9 %
psichico        12.0
familiare        10.3
di coppia        9.8
di lavoro         9.2
economico      2.7
malattia          29.9
no, nessuno  21.2

Domanda 6

Le erezioni notturne e mattutine, rispetto a quelle sessuali sono:

migliori         40.5 %
uguali          44.4
peggiori      15.1

Domanda 11

E’ disposto a cercare di risolvere il problema?

sì       54.9 %
no     45.1

 
Tabella 7.Obiettivi del pacchetto didattico-formativo
Corso di formazione sulla disfunzione erettile
Obiettivo generale

-Operare un approccio ottimizzato e di I livello del paziente con DE

Obiettivi parcellari

- Individuare elementi utili a condurre un’anamnesi mirata comprendente anche l’analisi dei fattori psicogeni
- Prevenire la DE individuando i maggiori fattori di rischio
- Riconoscere e segnalare le manovre corrette di un esame obiettivo, individuando segni diretti e indiretti di  patologia nei pazienti con DE
- Formulare una lista di esami di I livello
- Gestire in modo integrato con i consulenti i pazienti con DE
- Operare un’azione di counselling relativo ad indagini di II e III livello (invasive e non) in pazienti con DE